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I Cittadini pagheranno un milione per la buonuscita di Del Noce

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Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, andrà in pensione a novembre con tre mesi di anticipo. Non sarà un esodato, cioè senza lavoro e senza stipendio. Da qui a novembre, Del Noce faticherà soltanto per contare le cifre di un accordo – e la stratosferica liquidazione di viale Mazzini – pattuito e firmato con il direttore generale, Luigi Gubitosi. Il dirigente di orientamento berlusconiano non voleva abbandonare la poltrona, non prima di trovare un comodo e munifico riparo. Poi Gubitosi l’ha messo di fronte a una scelta: o il rischio o i soldi. Di questi tempi, e anche in altri, meglio i soldi. Soprattutto se tanti.

Il direttore generale aveva fretta – domanda che ieri si poneva il sito Dagospia – di nominare Eleonora Andreatta, operativa tra qualche settimana, per scippare a Del Noce il piano televisivo 2013 che pesa oltre 200 milioni di euro. Ecco, la soluzione che libera l’Andreatta, soddisfa Del Noce e può far ripensare la parsimonia con cui Gubitosi dichiara di voler gestire le casse di viale Mazzini: siccome il direttore di Rai Fiction saluta senza aspettare l’ultimo giorno, merita – è previsto nei contratti – la clausola di non concorrenza. Che vale 30 mensilità.

Piccolo calcolo: Del Noce guadagna circa 400mila euro l’anno, e dunque, in cambio del sacrificio, avrà in cambio un assegno di un milione di euro, più vari e non trascurabili ammortizzatori sociali. Quelli che si scoprono nei pressi di viale Mazzini, e non molto più lontano.

L’atteggiamento di Del Noce ha fatto riflettere, e qualcuno si è insospettito. Il veterano dei dirigenti non aveva accolto con entusiasmo la calata dei tecnici in Rai. Lentamente, però, forse senza mutare opinione, è diventato più conciliante. E non poteva fare altrimenti. Stava trattando la dorata e onoratissima uscita, che non garantisce incarichi di scena ben retribuiti, ma che sistema per anni – o generazioni – il conto in banca.

Non c’è bisogno di spiegare che Gubitosi preferiva la massima discrezione. Ma in viale Mazzini riescono a decifrare l’umore già dai colori di una gonna e di una cravatta. E Del Noce è noto per le cravatte e le polo in tinta unita.

Il milione bello gonfio per il capo in partenza si può giustificare con gli investimenti che la struttura di Rai Fiction dovrà fare, e presto. E anche con l’affidabilità di Eleonora detta Tinni Andreatta per Gubitosi. L’ex capostruttura, scoperta di Agostino Saccà, intrattiene ottimi rapporti con la Lux Vide di Ettore Bernabei e figli. La multinazionale che riempie i palinsesti con suore, preti e santi. E che piace tanto. Non solo ai telespettatori.

 

 

 

Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano


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